Il Territorio
Centro agricolo e di soggiorno estivo della Val Roveto, situato lungo l'alta valle del Liri, alle pendici dei monti Cantari (Monte Viglio 2156 m). Il nucleo originario, secondo alcuni storici sorto sul posto di un'antica città dei Marsi, si trova alla destra del fiume, mentre, sulla riva opposta si estende l'abitato più moderno costruito dopo il terremoto della Marsica del 1915.
Dista circa 117 chilometri da Roma, 67 dall'Aquila e 15 da Avezzano.
Cenni Storici
Il nome "Civitella" appare per la prima volta in un documento del sec XI; prima di allora si chiamava Petrarolo. Ma la sua storia è molto più antica, vista la recente scoperta di un villaggio preistorico in località "Le Fosse" ancora in fase di studio. Prima dei romani il suo territorio era compreso in quello del bellicoso popolo italico dei Marsi.
In seguito, con la dominazione romana, Civitella fu un piccolo villaggio nei pressi del fiume Liri, sotto la giurisdizione del municipio di Antinum (l'attuale Civita d'Antino). Lo confermano resti di antiche terme che tornarono in superficie nel 1912, durante gli scavi per la costruzione della vecchia fornace nei pressi della stazione. In quell'epoca esisteva un villaggio senz'altro più importante, che si trovava lungo la strada allora molto trafficata, che collegava Antinum a Lucus Angitia (l'attuale Luco dei Marsi). In questa località, oggi detta Casale, sono state ritrovate antiche costruzioni, mura poligonali, mosaici, vasellami vari e bronzetti di ottima fattura.
Con le invasioni barbariche i due villaggi, troppo esposti, furono abbandonati e Civitella si spostò un po' più in alto, sulla collina dove sorge ora, protetta a nord e a sud da due profondi fossati. Dopo l'anno 1000 la Valle Roveto subì l'influenza dei monaci di Montecassino, che hanno conservato nei loro archivi gran parte della sua storia.
Molto importanza ebbe il monastero di S.Benedetto a Pascusano eretto a pochi chilometri dal paese. In quel periodo Civitella appartenne ai Conti dei Marsi e in seguito passò sotto il dominio della Contea di Albe. Furono gli stessi Conti dei Marsi a donare ai monaci di Montecassino altre terre alla chiesa di S. Benedetto e, nel 1070, il Castello di Meta. Un'altra chiesa importante, menzionata da Pasquale II nella bolla papale del 1110, era quella di San Savino, il cui nome attualmente resta solo ad indicare un gruppo di case nei pressi nei pressi di Meta.
Dopo il XV secolo Civitella passò alla nobile famiglia romana dei Colonna, che furono anche Baroni della Valle Roveto. I Colonna (dei quali è rimasto anche il simbolo nello stemma comunale) avevano a Civitella il loro rappresentante della baronia. Con l'abolizione del feudalesimo nel 1806, Civitella divenne circondario e comprese i comuni di Meta, Canistro, Pescocanale, Castellafiume e Pagliara. Dopo l'annessione al Regno d'Italia dal Regno delle Due Sicilie, Civitella Roveto diventò capoluogo di Mandamento.
Il Centro Storico
Antichi palazzi signorili, giardini, case decorate da maestri artigiani, caratterizzano le “rue”, strade, di Civitella Roveto.
Nicchie votive decorano le mura delle abitazioni e i portali, realizzati a mano, completano l’abbellimento di questi edifici che appaiono come delle vere e proprie opere d’arte. Le case si affiancano ai palazzi signorili: Palazzo Colonna, Ferrazzilli, Villa, Libri.
Le strade sono arricchite dalla presenza di monumenti, come quello dedicato a Enrico Mattei e il Monumento a San Giovanni. L’architettura del borgo è abbellita da diversi giardini come il Giardino “Domasnea” (città gemellata, in Romania), in Via Ripandelli, il Giardino “Erytres” (città gemellata, in Grecia) e il Giardino “Cessieu” (città gemellata, in Francia), nella zona sportiva. Da vedere anche Fonte d’Auta, fontana interamente in pietra, con l’acqua zampillante da cinque maschere antropomorfe, risalente al 1844.
Tra gli edifici ecclesiastici da citare è la Chiesa di San Giovanni Battista, edificata nel XV secolo in stile barocco. Al suo interno conserva un antico organo e, nell’abside, sono presenti degli affreschi sulla vita di San Giovanni Battista.
Il Folklore
Il giorno più atteso dai civitellesi è il 24 Giugno, in cui si festeggia la natività di S.Giovanni Battista. La mattina di quel giorno, tutti i civitellesi, anche i non residenti, si ritrovano prima dell'alba sulle rive del fiume. Dopo la celebrazione della Santa Messa da parte del parroco, tutti i fedeli si immergono nelle acque del Liri, a ricordo del Battesimo di Cristo nel Giordano. La festa prosegue con l'immensa processione del mattino, accompagnata da un lungo susseguirsi di fuochi pirotecnici.
La festa di S.Rocco (16 Agosto) è dedicata ai giochi popolari ed è allietata da dolci e vino locali distribuiti in piazza. All'alba del giorno in cui si festeggia la Madonna delle Grazie, il paese viene svegliato da musiche e canti folkloristici eseguiti da un gruppo di suonatori locali in costume. Segue, quasi al tramonto, la processione per le vie del paese, con la statua della Madonna. Generalmente ogni festa religiosa o civile si conclude con il tradizionale ballo della "mammoccia".
In occasione della festa di S.Martino (11 Novembre) si mangia carne di capra e c'è chi, spiritosamente, usa mettere nottetempo, sotto la finestra o davanti la porta del presunto "cornuto", una zucca di forma rotonda, svuotata di tutti i semi, sulla quale sono stati praticati alcuni fori a forma di occhi, naso e bocca. Quindi sistemati su di essa due grossi peperoncini rossi per simboleggiare le due ben note "sporgenze", vi viene accesa all'interno una candela.
A S.Cecilia (22 Novembre) è tradizione che la locale banda si esibisca sfilando per le vie del paese.
Manifestazione religiosa molto commovente e suggestiva è la processione del Venerdì Santo. Il corteo si svolge di sera ad attraversa tutte le vie ed i vicoli del paese, Un mare di fedeli, con in mano torce e candele accese,segue, ora, in assorto silenzio, ora pregando o intonando solenni canti, il feretro del Cristo morto portato a spalla e accompagnato dalle struggenti note della marcia funebre eseguita dalla banda del paese. La sera del Sabato Santo, aspettando la Resurrezione di Gesù, viene acceso in Piazza S.Giovanni, il tradizionale Fuoco Santo, ed alla fine della serata si usa portare a casa tizzoni e carboni del sacro falò, ritenuti portatori di bene e salute.
Nel giorno dell'Ascensione è usanza cucinare i "ranati", piatto gustosissimo realizzato facendo cuocere insieme grano, granturco, fagioli, ceci e cotiche
Feste, Fieri e Mercati
Fiere e mercati
17 Gennaio - Fiera di Sant'Antonio Abate
24 Giungo - Festa di S.Giovanni Battista
8 Dicembre - Fiera dell'Immacolata Concezione
Il mercato si svolge ogni venerdì mattina in Piazza Gran Sasso.
Feste
22-23-24 Giugno - Festa di S.Antonio, della Madonna del Buon Consiglio e festa patronale (il giorno 24) di S.Giovanni Battista.
16 Agosto - Festa di S.Rocco.
Nel mese di Agosto - Festa della Madonna delle Grazie - Festa degli Alpini - Festa delle "Baracche"
In Fraz. Meta: nel mese di Giugno - Festa della S.S. Trinità
15 Agosto - Festa dell'Assunta
Sagre
Sagra dei "quagliategli", pasta fatta in casa, con fagioli e cotiche di maiale (nel mese di Agosto)
Manifestazioni
Mostra internazionale di pittura (nel mese di Agosto).
Ultimo aggiornamento: 29/05/2024